MANIFESTO PROGRAMMATICO
DI ARTE QUANTICA IMMERSIVA
Edilio Livio Alpini "Cohen"
Mi qualifico non come artista ma come operatore intellettuale e mi considero un epigono di un futurismo che si sviluppa ed estrinseca in linea sino a Duchamp per un ribaltamento ed una analisi più veritiera di una realtà che non è come appare.
Quello che getto è un sasso in uno stagno immaginando intuitivamente e spero tra pochi anni in una rivoluzione culturale e scientifica che sconvolgerà i punti fissi dell'esistenza e soprattutto dei "credo ideistici". Non nego la validità di certi asserti ma solo come farmaci regolativi di vita, solo per asservire costumanze e popolazioni.
Si troveranno altri sbocchi che spero più pertinenti e veritieri rispetto alla complessità dell'universo. Il superamento dei "credi" così come sono prospettate avverrà attraverso il mondo dell'ultra-minimo e dell'ultra-grande. La rivoluzione culturale che nascerà travalicherà le frontiere del nostro odierno sapere.
Purtroppo penso che il credo fideistico che pensa ad un aldilà che ti ripaghi dei dolori e delle difficoltà terrene "non c'è". Le liturgie condensate in doveri e comandamenti sono parte di un'equazione non finita. La verità intrinseca ad ora non la conosciamo.
Se uno muore, muore anche la memoria ed è forse la stessa che va all'inferno, paradiso, purgatorio o nei giardini di Maometto? Intuitivamente mi sono reso conto che quello che vediamo non è quello che è. La fisica moderna ormai lo dimostra.
Le nostre limitazioni non avvertono il pullulare di eventi quantistici. Questa granularità dell'universo continua senza che noi avvertiamo il perdurare dell'evoluzione.
Nulla nell'intero universo è statico fin dal sasso che non è così inerte come lo vediamo. Accettare l'incertezza sarà il nostro credo futuro ed è il coraggio della sincerità che manca dato che a qualcuno serve che il bisogno di assoluto sia utilizzato dai gruppi di potere che emanano la loro "verità".
Ormai nelle nanotecnologie si studiano e succedono dei linkage incredibili su oggetti e materia per noi inerti. L'attività critica ed il soppesare le affermazioni di chi si arroga il diritto di esprimere la fondatezza delle proprie idee in modo dogmatico dovrebbe essere l'atteggiamento mentale più consono ad attuare una forma di vita aderente alla realtà che ci circonda e quindi superare il bisogno di assoluto inesistente che ci pervade.